Ambulatorio Veterinario Villa Mafalda

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Dir. San. Dott.sa Marta Sanga

Lunedì 29 Aprile 2024

Filariosi Cardiopolmonare Canina

Considerazioni generali

La filariosi cardiopolmonare è una patologia parassitaria causata dal nematode Dirofilaria immitis. In tutto il mondo il parassita per trasmettersi necessita di un ospite intermedio obbligato, in genere zanzare di varie specie; ne consegue che la sua diffusione è subordinata alle condizioni climatiche. Perché il primo stadio larvale (L1) maturi a forma infettiva all'interno della zanzara, la temperatura media giornaliera deve essere di almeno 18 °C per almeno un mese. Il ciclo vitale continua quando una zanzara ingerisce la microfilaria (L1) durante il pasto di sangue su un ospite infetto. Nella zanzara, in un periodo di 2-2,5 settimane, la L1 si sviluppa allo stadio 3 (L3). La zanzara trasmette la larva infettiva al nuovo ospite durante il successivo pasto di sangue. La L3 viaggia nel tessuto sottocutaneo dell'ospite, mutando in circa 9-12 giorni nel 4° stadio larvale (L4) e poi nel 5° (L5). I giovani parassiti (L5) penetrano nel torrente circolatorio circa 100 giorni dopo l'infezione e migrano di preferenza verso le arterie polmonari periferiche dei lobi polmonari caudali.
Le microfilarie trasmesse a un altro cane mediante trasfusione di sangue o attraverso la placenta non si sviluppano nelle forme adulte, perché il ciclo vitale del parassita necessita della zanzara come ospite intermedio.
Le principali specie ospiti sono il cane e altri canidi. Le verminosi cardiache non hanno predilezione di età o di razza. In genere i cani colpiti hanno da 4 a 8 anni di età, ma è frequente l'infezione anche in altre fasce di età (sempre sopra i 6 mesi). I soggetti maschi sono colpiti da 2 a 4 volte più spesso delle femmine. I soggetti di grossa taglia e quelli che vivono soprattutto all'aperto sono più a rischio di infezione che non le razze piccole o i cani che vivono in casa.
È raro che Dirofilaria immitis infetti l'uomo, che è ospite inconsueto, e di solito genera un nodulo solitario polmonare.

Segni clinici

Dirofilaria immitis causa un'infiammazione dell'arteria polmonare, polmonite eosinofilica e insufficienza cardiaca congestizia destra. L'efflusso sanguigno normale aiuta i parassiti a mantenere la loro posizione entro le arterie polmonari. L'aumento della pressione polmonare è normalmente lieve, così il lume dell'arteria si dilata. Le infestazioni massive possono portare a un'ostruzione dell'atrio destro e causare un grave è acuto rigurgito tricuspidale definito "sindrome della vena cava''.
Inoltre, la congestione epatica cronica secondaria a verminosi cardiaca può dare danno epatico permanente e cirrosi danno dei glomeruli renali è associato a deposizione di immunocomplessi circolanti e verosimilmente di antigeni da microfilarie.
La filariosi cardiopolmonare è comune negli animali adulti e molte infestazioni lievi sono asintomatiche. I segni clinici nel cane includono:

  • tosse;
  • letargia/calo del rendimento atletico;
  • perdita di peso;
  • dispnea;
  • distensione addominale;
  • morte improvvisa (causata dall'embolizzazione dei parassiti).

 

Esami di laboratorio

Nella filariosi cardiopolmonare sintomatica, la radiografia al torace mostra un tipico ingrandimento dell'arteria polmonare e tortuosità con un pattern polmonare e interstiziale.
L'ecocardiografia può identificare i parassiti nelle infestazioni più gravi.
Eosinofilia, basofilia e una leggera anemia non rigenerativa sono spesso riscontrabili attraverso gli esami ematologici.
L'infestazione da Dirofilaria può essere evidenziata con l'identificazione della microfilariemia utilizzando un test di immunoassorbimento a correlazione enzimatica (ELISA).
La sierologia non e né sensibile né specifica. Possono essere esaminati strisci di sangue per la ricerca delle microfilarie, ma è un test poco sensibile e circa il 20-30% dei cani infetti è non microfilariemico. Inoltre, è richiesta una notevole esperienza per essere in grado di distinguere la microfilaria di D. immitis dall'innocuo elminta Dipetalonema reconditum.

Trattamento

In genere si raccomanda il trattamento adulticida.
Il trattamento mensile costante con dosi profilattiche di ivermectina uccide le larve precardiache e i giovani adulti, ma l'effetto adulticida richiede almeno un anno, se possibile più di 2, di trattamento continuo. I vermi più anziani sono più resistenti agli effetti dell'ivermectina e possono causare manifestazioni cliniche. La terapia adulticida da sola però, non è sufficiente e porta comunemente a reinfestazioni. Prima, durante e dopo il trattamento adulticida è consigliabile un trattamento per evitare complicazioni da tromboembolismi. Se possibile, l'ivermectina deve essere evitata nei casi (specialmente nei Collie) in cui l'indice terapeutico è più basso che in altre specie.
Il trattamento dell'infestazione da filaria ha quindi quattro componenti:

  • la gestione delle conseguenze dell'infestazione (ad es. aspirina per evitare tromboembolismi);
  • terapia adulticida (tiacetarsamide o melarsomina);
  • trattamento microfilaricida (levamisolo, ivermectina o milbemicina);
  • profilassi (ivermectina, milbemicina o moxidectina).

 

Prognosi

Da riservata ad infausta nei casi di grave compromissione dell'apparato cardiocircolatorio; favorevole in casi di infestazioni lievi.

Prevenzione

Nelle aree endemiche la profilassi contro le verminosi cardiache è indicata per tutti i cani. La dose di ivermectina per la profilassi è notevolmente inferiore rispetto alla dose per il trattamento. Attualmente come farmaci preventivi sono disponibili numerosi lattoni macrociclici: le avermectine (ivermectina, selamectina) e le milbemicine (milbemicina ossima, moxi- dectina).

(Da: Clinica delle malattie infettive del cane e del gatto – I. Ramsey e B. Tennant da: Malattie dell'apparato cardiovascolare del cane e del gatto – W. A. Ware)