Ambulatorio Veterinario Villa Mafalda

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Dir. San. Dott.sa Marta Sanga

Lunedì 29 Aprile 2024

Forasacco - corpo estraneo migrante

Considerazioni generali

Con il termine “forasacco” vengono generalmente indicate le ariste di Poaceae o Graminacee, una famiglia di piante angiosperme monocotiledoni (piante erbacee a larga diffusione ambientale) appartenenti all'ordine Cyperales.

La sistematica di questa numerosa famiglia è complessa; comprende 500 generi e tra 5000 e 9000 specie di cui circa 350 italiane.

forasacchi

I fiori sono sempre raccolti in infiorescenze denominate “spighette”, distintive della famiglia, e riunite a loro volta in infiorescenze denominate:

  • spighe (quando le spighette sono sessili cioè si inseriscono sull’asse principale dell’infiorescenza senza peduncoli).

  • pannocchie (quando le spighette sono inserite per mezzo di un peduncolo ramificato).

  • racemi (quando le spighette sono inserite per mezzo di un peduncolo non ramificato).

 

spighe

Le piante appartenenti a questa famiglia sono molto diffuse nella regione mediterranea allo stato spontaneo e, pur localizzandosi soprattutto in ambienti aperti, occupano praticamente tutti i tipi di habitat, dai boschi ai luoghi umidi, dalle dune sabbiose agli ambienti rurali. Si spingono a tutte le latitudini, con notevole escursione altimetrica, inoltre si adattano anche ai climi aridi.

Data la loro notevole diffusione ed adattabilità ambientale, è possibile ritrovarle in quasi tutti i giardini, nei parchi all'interno di grosse città e nei fossati o camminamenti ai lati di strade rurali e cittadine.

ambienti

Queste piante sono presenti sul territorio durante tutto l'anno, mentre le loro infiorescenze sono presenti solamente nel periodo estivo (Giugno-Settembre).

Pericolosità e segni clinici

L'attenzione posta su questa famiglia vegetale deriva dalla pericolosità che le ariste (forasacchi o spighette) rappresentano per i nostri animali domestici.

Le ariste presentano tra loro una forma simile con barbe rigide che impediscono il movimento retrogrado; una volta penetrate in un tessuto si spostano soltanto in avanti, facilitate dai movimenti muscolari e dall'azione di grattamento dell'animale.

La penetrazione di questi corpi estranei in un tessuto determina dolore e prurito, a volte molto intenso; progredendo verso l'interno, le ariste possono indurre iperemia (arrossamento dei tessuti) e ulcerazione (distruzione del tessuto), spesso seguite da scolo purulento e/o sanguinamento profuso e proliferazione batterica secondaria.

Tutti gli animali domestici possono venire a contatto con i “forasacchi”, in particolar modo cani e gatti che vivono all'aperto. I cani più a rischio sono cani da lavoro (caccia), ma il rischio permane anche per un cane domestico che viene portato in passeggiata in parchi cittadini o a contatto con viali o fossati erbosi.

Le ariste possono penetrare nell'organismo animale in vari modi:

  • attraverso la cute degli spazi interdigitali, con conseguente migrazione nell'arto interessato e formazione di un tragitto fistoloso dolente, con possibile fuoriuscita di sangue e materiale purulento;

  • attraverso la cute del fianco, con conseguente migrazione nei muscoli della parete addominale e formazione di un tragitto fistoloso o di un ascesso; in questo caso possono raggiungere la colonna vertebrale e causare spondiliti (infezioni delle vertebre) e discospondiliti (infezioni dei dischi intervertebrali);

  • migrazione lungo il padiglione auricolare e ingresso nel canale auricolare, con conseguente otite esterna monolaterale; questo determina prurito e dolore dell'orecchio interessato con frequente scuotimento della testa e, a volte, fuoriuscita di sangue dal canale auricolare; nei casi più gravi si può avere perforazione del timpano e conseguente otite media;

  • inalazione e conseguente ingresso in una delle cavità nasali con migrazione lungo la mucosa nasale; questo determina insorgenza di accessi di starnuti, spesso con fuoriuscita di sangue, scuotimento della testa e grattamento del muso.

Trattamento

In presenza di manifestazioni quali:

  • starnuti prolungati (con presenza o meno di sangue);

  • scuotimento della testa;

  • grattamento del muso (a terra, su oggetti o con le zampe) o dei fianchi;

  • mordicchiamento delle dita;

soprattutto se il vostro animale domestico è stato a contatto con zone di prato incolte, rivolgetevi immediatamente al vostro veterinario di fiducia per effettuare una visita ed individuare la causa del sintomo.

La tempestività, in caso di “forasacchi”, è fondamentale, in quanto si limita il tempo di azione e di spostamento dell'arista nel tessuto dell'animale, rendendo più facili le tecniche di rimozione e riducendo i danni sull'animale.

Aspettare, anche solo poche ore, può rendere necessaria l'asportazione del corpo estraneo mediante rinoscopia o intervento chirurgico (soprattutto per penetrazione nella cavità nasale o nel canale auricolare).

Prevenzione

Durante il periodo estivo è importante controllare le zone di verde attorno alle proprie abitazioni ed cercare di evitare di portare i cani in aree con presenza di graminacee mature (cioè con spighe di colore verde chiaro-giallo).

In ogni caso è sempre consigliato effettuare un controllo accurato delle zone del corpo a rischio, quali spazi interdigitali, fianchi e padiglioni auricolari (soprattutto per i cani con padiglioni lunghi e pendenti, che strisciano toccando il suolo), al rientro da ogni passeggiata.

E' molto utile anche tenere spazzolati accuratamente gli animali (sia cani che gatti), soprattutto quelli con pelo molto lungo e folto, in quanto le ariste si attaccano prima la pelo e poi iniziano a migrare nei tessuti, perciò la spazzolatura diventa un passaggio chiave per la loro eliminazione precoce.

(Da: Dermatologia del cane e del gatto – T. Nuttall, R. G. Harvey, P.J McKeever e da: Malattie dell'orecchio del cane e del gatto – R. G. Harvey, J. Harari, A.J. Delauche)